Christine Lagarde, 55 anni, ministro delle finanze francese è diventata la prima donna scelta come direttore generale e presidente del Comitato esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, Fmi, fondato nel 1944 con gli accordi di Bretton Woods.
E' la prima volta per una donna ma di certo non per un europeo considerando che, da quando è stato istituito il Fmi, sulla sua poltrona più importante si è sempre seduto un cittadino del vecchio continente.
La nomina della Lagarde segna la conferma di una prassi in vigore dal 1946 ma che i Paesi cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) giudicano ormai superata e cioè la direzione della Banca mondiale riservata a un americano e quella del Fmi ad un europeo.
"Sono profondamente onorata per la fiducia riposta in me dal Consiglio Direttivo. Vorrei ringraziare di cuore tutti i membri del Fondo per l'ampio sostegno ricevuto e vorrei anche esprimere il mio rispetto e la stima per il collega e amico, Agustìn Carstens - banchiere centrale del Messico e altro candidato alla presidenza." Queste sono state la prime parole della Lagarde quando ha saputo di essere stata scelta come direttrice, subito dopo i commenti relativi alla crisi internazionale e ai grossi problemi che affliggono la Grecia.
Una donna al vertice è una grande vittoria ma soprattutto un reale segno di cambiamento all'interno di ambienti che da sempre si sono dimostrati restii nel permettere alle donne di occupare posti di grande prestigio. Inoltre la notizia fa ancora più scalpore se si pensa che la Lagarde va a sostituire Dominique Strauss Kahn, suo connazionale dimessosi per essere stato accusato di violenza sessuale su una cameriera dell'hotel di Manhattan dove alloggiava e attualmente agli arresti domiciliari.
Che dire? Equilibrio cosmico?
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